Chiese in Toscana
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Duomo

Duomo

Piazza del Duomo sorge nel cuore del centro storico di Firenze. È dominata dalla mole della cattedrale e degli edifici correlati come il Campanile di Giotto e il Battistero di San Giovanni, anche se l'ipotetica linea fra Via de' Mertelli e Via Calzaiuoli divide la piazza in due sezioni, con il Battistero nell'omonima Piazza San Giovanni.

Escluso dalla cerchia romana, il sito era originariamente sul lato nord del primitivo quadrilatero cittadino.  Con la fondazione del Battistero in epoca paleocristiana il centro religioso della città si spostò gradualmente più a nord e venne inglobato nella seconda cerchia di mura.  Forse ancor più antica era Santa Reparata, prima cattedrale cittadina, a ridosso del Battistero molto più dell'odierno Duomo, e che, con le chiese di San Salvatore al Vescovo e San Michele Visdomini, formava un asse sacro corredato anche di un Palazzo Vescovile davanti al Battistero, un ospedale, una canonica ed un cimitero.

Nel 430 (tradizionalmente) le spoglie di San Zanobi, primo vescovo cittadino, vennero traslate in Santa Reparata da San Lorenzo, a suggellare il raggiunto primato cittadino del centro religioso. La piazza era molto più piccola di quella odierna, con il Palazzo vescovile a ridosso del battistero, oltre la cui porta est si apriva, dopo una stradina, la facciata di Santa Reparata. Tutt'intorno le costruzioni, divise da un dedalo di vicoli, riempivano la superficie.   La realizzazione di un portico davanti alla chiesa di Santa Reparata nell'XI secolo ridusse ad appena 17-18 metri lo spazio antistante il battistero.

Sul finire del Duecento, con il cantiere della nuova cattedrale, furono abbattute numerose case per far posto all'enorme cattedrale ed al campanile. Un aneddoto ancora famoso è quello legato alla famiglia dei Bischeri, che si rifiutava di vendere le proprie case per far spazio alla costruzione della Cattedrale, ma si ritrovò beffata perché un incendio le distrusse, da cui deriverebbe l'offesa tipica cittadina indirizzata agli stolti ("O Bischero!"). 
Fra le prime demolizioni, fu quasi subito distrutta una campata della vecchia chiesa per dare aria al Battistero, che divenne il principale edificio religioso della città.

Nel corso dei secoli successivi gli edifici della piazza rimasero per lo più inalterati, mentre Piazza San Giovanni veniva allargata nell'Ottocento facendo arretrare il Palazzo Vescovile. In quel periodo venne comunque regolarizzato il contorno ed in parte ampliato il piazzale che circonda il Duomo.  Sul Palazzo dei Canonici, rimodellato per l'occasione, furono poste due statue degli architetti della Cattedrale (Arnolfo di Cambio e Brunelleschi) in posa di guardare il loro capolavoro in una loggetta appositamente creata.

 

 

La basilica di Santa Croce, nell'omonima piazza a Firenze, è una delle più grandi chiese officiate dai francescani.  Una delle massime realizzazioni del gotico in Italia, è nota come Il tempio dell'Itale glorie per le numerose sepolture di sommi artisti, letterati scienziati che racchiude. La definizione risale al poema Dei Sepolcri di Ugo Foscolo in un passo in cui l'autore definisce Firenze:

« ma più beata che in un tempio accolte serbi l'itale glorie, » (Ugo Foscolo Dei Sepolcri, vv.123 e segg.) 

Santa Croce è un simbolo prestigioso di Firenze, il luogo di incontro dei più grandi artisti, teologi, religiosi, letterati, umanisti e politici, che determinarono, nella buona e cattiva sorte, l'identità della Firenze tardomedievale e rinascimentale.  Al suo interno trovarono ospitalità celebri personaggi della storia della Chiesa come san Bonaventura, sant'Antonio da Padova, san Bernardino da Siena, san Ludovico d'Angiò.  Fu anche luogo d'accoglienza per pontefici come Sisto IV, Eugenio IV, Leone X, Clemente XIV.

Nei suoi archivi sono custodite testimonianze che ci tramandano la costruzione quotidiana, nel corso dei secoli, di un grande progetto con i suoi artefici, le sue risorse, i suoi obiettivi e le sue difficoltà.

 

La basilica di Santa Maria Novella è una delle più importanti chiese di Firenze e sorge sull'omonima piazza.  Se Santa Croce era ed è un centro antichissimo di cultura francescana e Santo Spirito ospitava l'ordine agostiniano, Santa Maria Novella era per Firenze il punto di riferimento per un altro importante ordine mendicante, i domenicani.

 

 

S. Lorenzo 

Di origine antichissima, fu eretta sul luogo di una preesistente chiesa consacrata nel 393 da S. Ambrogio, vescovo di Milano. Edificata in stile romanico verso il 1000 fu progettata nell'architettura che vediamo oggi nel 1418 da Filippo Brunelleschi e ricostruita tra il 1421 e il 1446, su commissione di Giovanni Bicci De' Medici, poi continuata dall'allievo Antonio Manetti, che la portò a termine nel 1460.  La facciata esterna è rimasta incompiuta.  

 

L'interno è classicamente diviso in tre navate divise da colonne corinzie con arcate a tutto sesto con la tipica decorazione brunelleschiana di pietra serena su intonaco bianco. La navata centrale, a copertura piana, è illuminata dalle ampie finestre che si aprono in alto. Le due navate laterali hanno invece volte a vela e sono illuminate da finestre tonde più piccole; sulle navate si aprono buie cappelle limitate da archi.  Le fonti luminose mettono così in risalto la navata centrale. Tutto l'insieme è di serenità e armonia impeccabile. I due pulpiti nelle due ultime campate della navata centrale, a destra e a sinistra, sono le ultime opere di Donatello che morì nel 1466 , lasciandoli così incompiuti. Vennero poi terminati da due suoi allievi. Ai piedi dei gradini dell'altare maggiore, tre grate in bronzo segnano il punto dov'è sepolto Cosimo "il Vecchio" De' Medici. Dall'angolo a sinistra del transetto si accede alla sacrestia vecchia . 



La basilica di San Miniato al Monte si trova in uno dei luoghi più alti della città di Firenze, ed è uno dei migliori esempi di Romanico in Toscana.

San Miniato fu il primo martire della città.  Era probabilmente un mercante greco o un principe armeno in pellegrinaggio a Roma. Si racconta che, intorno al 250, arrivato a Firenze, iniziò la vita di eremita e che fu decapitato durante le persecuzioni anticristiane dell'imperatore Decio, andandosene poi dal luogo dell'esecuzione con la sua testa in mano e arrivando dall'altra parte dell'Arno sul luogo del suo eremitaggio e dell'attuale basilica, sul Mons Fiorentinus. 

 

In seguito, su questo luogo, fu eretto un santuario e, nell'VIII secolo, una cappella.  La costruzione dell'attuale chiesa iniziò nel 1013 sotto il vescovo Alibrando e proseguì sotto l'imperatore Enrico II.  All'inizio era un monastero benedettino, poi aderì alla congregazione Cluniacense e nel 1373 a quella Olivetana, che vi abita tutt'oggi.  I monaci producono famosi liquori, miele e tisane, che vendono in un negozio adiacente alla chiesa.

Alenco delle Basiliche, Capelle e chiese  in Florence

 

Basiliche 
Santissima Annunziata
Santa Maria del Carmine

Basilica di Santa Maria Novella
Duomo
San Miniato al Monte
Basilica di San Lorenzo
Medici di San Lorenzo
Basilica odiSanta Croce
Santo Spirito
Santa Trinita


 

 

Chiese
Sant'Ambrogio
Chiesa degli Santi Apostoli
Badia Fiorentina
Certosa di Galluzzo
San Felice, Florence
San Jacopo sopr'Arno
San Leonardo in Arcetri
San Marco
Santa Maria degli Angeli
Santa Maria Maddalena dei Pazzi
Santa Maria Maggiore
Chiesa degli Ognissanti
Orsanmichele
Santa Trinita
 

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Basilica di Superga

Duomo

 

Il Duomo di Santa Maria Assunta - Pisa, al centro della Piazza dei Miracoli, è la cattedrale medievale di Pisa. Capolavoro assoluto del romanico, in particolare del romanico pisano, rappresenta la testimonianza tangibile del prestigio e della ricchezza raggiunti dalla Repubblica marinara di Pisa nel momento del suo apogeo.


Fu iniziata nel 1063-1064 dall'architetto Buscheto, con la decima del bottino dell'impresa pisana contro le isole Baleari, vi si fondono elementi stilistici diversi, classici, lombardo-emiliani, bizantini ed in particolare islamici, a riprova della presenza internazionale dei mercanti pisani a quei tempi.  In quello stesso anno veniva iniziata anche la ricostruzione della Basilica di San Marco a Venezia, per cui può anche darsi che vi fosse stata all'epoca una rivalità tra le due Repubbliche marinare a creare il luogo di culto più bello e sontuoso.

La Cattedrale fu consacrata nel 1118 dal Papa Gelasio II, appartenente al ramo pisano dei Gaetani (o Caetani), conti di Terriccio e d'Oriseo, ma già nella prima metà del XII secolo fu ampliato sotto la direzione dell'architetto Rainaldo cui spetta il progetto dell'attuale facciata, conclusa dalle maestranze guidate dagli scultori Guglielmo e Biduino.

L'aspetto attuale del complesso edificio è il risultato di ripetute campagne di restauro succedutesi in diverse epoche.  I primi radicali interventi seguirono il disastroso incendio del 1595, a seguito del quale furono eseguite le tre porte bronzee della facciata, opera di scultori della bottega del Giambologna, tra cui Gasparo Mola.; a partire dal Settecento iniziò il progressivo rivestimento delle pareti interne con grandi dipinti su tela, i "quadroni" con Storie di beati e santi pisani, eseguiti dai principali artisti dell'epoca grazie all'iniziativa di alcuni cittadini che si autofinanziarono creando un'apposita attività commerciale.

Gli interventi successivi si ebbero nel corso dell'Ottocento ed interessarono sia le decorazioni interne sia quelle esterne, che in molti casi, specie per le sculture della facciata furono sostituite da copie (gli originali sono al Museo dell'Opera del Duomo).

 

La torre pendente di Pisa (chiamata semplicemente torre pendente o torre di Pisa) è un campanile posto vicino al duomo di Pisa, nella celeberrima Piazza dei Miracoli.  La torre, interamente in marmo bianco, ne è sicuramente il gioiello oltre che uno dei monumenti più famosi al mondo.

Si tratta di un campanile a se stante, alto 56 metri e costruito nell'arco di due secoli, tra il dodicesimo e il quattordicesimo.  Pesa 14.453 tonnellate, predomina la linea curva, con giri di arcate cieche e sei piani di loggette.  La sua pendenza è dovuta ad un leggero cedimento di terreno verificatosi già nelle prima fasi della costruzione.  L'inclinazione dell'edificio attualmente misura 5°30' rispetto all'asse verticale.

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Duomo di Siena

 

La Maestà del Duomo di Siena era la pala d'altare della Cattedrale senese, dipinta tra il 1308 e il 1311 dall'iniziatore della scuola senese Duccio di Buoninsegna.  È il capolavoro dell'artista ed uno dei dipinti più importanti dell'arte pre-rinascimentale italiana.

L'opera si trova oggi collocata nel Museo dell'Opera Metropolitana, dopo essere stata esposta nel Duomo, anche se fra vari spostamenti, fino al 1878.

L'opera andava a sostituire un'icona della Vergine particolarmente cara ai senesi, perché era legata alla vittoria della Battaglia di Montaperti (1260): con questa nuova grandiosa pala volevano omaggiare ancora maggiormente la loro protettrice, alla quale era dedicata anche la Cattedrale.  Il 9 giugno 1311 l'ancona venne posta in essere nella Cattedrale, con una solenne processione, alla quale parteciparono le massime autorità cittadine sia religiose che civili, che iniziò dallo studio del pittore e si concluse in Duomo. Un testimone scrisse:

« Ed il giorno che (la Maestà) fu portata nella cattedrale, tutte le botteghe rimasero chiuse e il vescovo guidò una lunga fila di preti e monaci in solenne processione. Erano accompagnati dagli ufficiali del comune e da tutta la gente; tutti i cittadini importanti di Siena circondavano la pala con i ceri nelle mani, e le donne e i bambini li seguivano umilmente. Accompagnarono la pala tra i suoni delle campane attraverso la Piazza del Campo fino all'interno della cattedrale con profondo rispetto per la preziosa pala. I poveri ricevettero molte elemosine e noi pregammo la Santa Madre di Dio, nostra patrona, affinché nella sua infinita misericordia preservasse la nostra città di Siena dalle sfortune, dai traditori e dai nemici. » 

La Pala d'altare rimase al suo posto fino al 1711, quanto fu smontata per essere ripartita tra due altri altari.  La tavola fu segata ed alcune parti finirono danneggiate.

La pala aveva anche una predella (la prima conosciuta nell'arte italiana) e un coronamento scene della Vita di Gesù e di Maria: queste parti nono sono più a Siena ed alcune di esse si trovano al British Museum di Londra.

 

Abbazia di San Galgano

 

L'abbazia di San Galgano è un'abbazia cistercense, sita a pochi chilometri da Siena, nel comune di Chiusdino.

Il sito è costituito dall'eremo (detto "Rotonda di Montesiepi") e dalla grande abbazia, ora completamente in rovina e ridotta alle sole mura.

Di san Galgano, titolare del luogo, si sa che si festeggia il 3 dicembre e morì nel 1181 e che, convertitosi dopo una giovinezza disordinata, si ritirò a vita eremitica per darsi alla penitenza, con la stessa intensità con cui si era prima dato alla dissolutezza. La cappella fu edificata entro il 1185, sulla tomba del santo che era divenuto oggetto di culto popolare.

Al momento della conversione, nel giorno di Natale del 1180, Galgano Guidotti avrebbe infisso nella roccia la sua spada, allo scopo di trasformare l'arma in una croce; in effetti nella Rotonda c'è un masso dal quale spuntano un'elsa e un segmento di una spada corrosa dagli anni e dalla ruggine, ora protetto da una teca di plexiglass.   L'evidente analogia con il mito arturiano non ha mancato di sollevare curiosità e, ovviamente, qualche ipotesi ardita su possibili relazioni fra la mitologia della Tavola Rotonda e la storia di Chiusdino.

Storia e caratteristiche
La costruzione dell'abbazia fu iniziata verso il 1220, e fu lunga: la consacrazione avvenne nel 1268 e segna l'inizio dell'arte gotica in Toscana.

L'abbazia è stata costruita con pianta a croce latina a tre navate, per una lunghezza di 72 metri ed una larghezza di 21.   L'abside termina con sei monofore ed un rosone che conferiscono a tutta la struttura architettonica uno straordinario senso di leggerezza ed eleganza.

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Façade and bell tower of the Duomo di Lucca

Temple of the Volto Santo di Lucca

Cathedral of Lucca

Il Duomo di Lucca, intitolato a San Martino, è stato fondato secondo la tradizione da S. Frediano nel VI sec.  Ricostruito nel 1060 dal vescovo della città Anselmo da Baggio (futuro papa Alessandro II) l'edificio viene successivamente rinnovato tra il XII e il XIII sec. 

La facciata, ispirata a quella del Duomo di Pisa, ma arricchita da elementi autonomi ed originali propri del Romanico lucchese, è firmata da Guidetto da Como e datata 1204. 

 

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