Suonatore di flauto - Tarquinia

Gli etruschi

       Gli Etruschi si collocano nella storia tra le due grandi civiltà dei Greci e dei Romani.
Impararono molto dai primi e trasmisero molto ai secondi, riuscendo a dar vita ad una cultura del tutto originale.

Non si sa con certezza da dover venissero e tra gli studiosi delle civiltà antiche si sono sviluppate teorie diverse, le principali sono tre e tutte presentano incertezze ed oscurità.
Secondo Erodoto gli Etruschi sono arrivati per mare dall’Asia Minore, dalla Lidia, l’attuale Turchia, nel dodicesimo secolo a.C. Una tremenda carestia si era abbattuta sul paese, il cibo non bastava per tutti, così il re Atis divise il popolo in due gruppi, uno sotto di se e l’atro comandato da suo figlio Tirreno e fece estrarre a sorte quale dei due gruppi avrebbe dovuto andarsene dal paese. La sorte scelse il gruppo di Tirreno che partì con alcune navi ed approdò nel nostro paese. Qui fondarono una città e si chiamarono Tirreni, dal nome del loro condottiero, e ancora oggi chiamiamo Tirreno il mare che navigarono con tanta abilità.

Dionigi di Alicarnasso ritiene che gli Etruschi siano stati i più antichi abitanti della regione che da essi prese il nome.

In tempi recenti si è pensato che gli etruschi venissero dal Nord Europa per una serie di affinità con la civiltà danubiana
.

Città che costituirono la DECAPOLI o lega delle dodici città

  • Arretium - Arezzo
  • Caisra, Cisra - Cerveteri
  • Clevsin - Clusium or Chiusi
  • Curtun - Cortona
  • Perusna - Perugia
  • Pupluna, Fufluna - Populonia
  • Veia - Veio
  • Tarch(u)na - Tarquinia-Corneto
  • Vetluna, Vetluna - Vetulonia
  • Felathri - Volterra
  • Velzna - Volsinii, presumed Orvieto
  • Velch, Velc(a)l - Vulci or Volci

Altre città non facenti parte della decapoli:

  • Vi(p)sul - Faesulae  Fiesole
  • Adria
  • Spina
  • Felsina - Bononia - Bologna
  • Rusellae, near modern Roselle Terme
  • Alalia in Corsica - Aleria
  • Capeva - Capua
  • Manthva - Mantua
  • Inarime(?) - Pitecusa -  Ischia

 

L' arte degli etruschi ci è nota quasi ed esclusivamente dalle decorazioni nelle tombe, migliaia delle quali- spesso raccolte in grandi necropoli o "città dei morti"- sono state aperte, legalmente o clandestinamente, con metodi scientifici o senza alcun riguardo.

Le tombe potevano essere grosso modo di tre tipi: costruite alla maniera di abitazioni, scavate direttamente nel terreno e in forma architettonica sui fianchi dei dirupi. Queste ultime sono "architettoniche", nel senso che ciò che resta da vedere, lo è in modo permanente. Sono migliaia le tombe a facciata, spesso nascoste, scavate nelle pareti dei burroni, nella parte orientale e pianeggiante dell' Etruria. Le tombe rupestri abbondano in Asia Minore e nel vicino Oriente, ma in Italia si trovano solo in Etruria e soprattutto nelle necropoli grandi e piccole di Norchia, Blera, Castel d'Asso, San Giuliano e tante altre.

Le città sono, o erano, collegate da una rete di strade, alcune delle quali scavate molto profondamente nel tufo (ad esempio la strada Signorino che collega Viterbo a Vetralla). A volte le città furono abitate anche nel Medio Evo, e poi abbandonate, come nel caso di Norchia. Poche sono ancora abitate e addirittura fiorenti, come Blera e Tuscania.

Scena di pesca

Tombe del cacciatore e pescatore Tarquinia 

Suonatore di doppio flauto - Tomba dei Leopardi - Tarquinia

 

 


L'architettura funeraria. Lo stretto rapporto di sudditanza nel quale gli Etruschi si pongono rispetto alla divinità li spinge a privilegiare l'architettura funeraria, in quanto è proprio nel mistero della morte che gli dei manifestano maggiormente la loro supremazia. L'uomo così piccolo e debole in vita, necessita - dopo morto - di un luogo nel quale la sua anima possa continuare a vivere in un ambiente intimo e familiare. 

 

E' per questo che la tomba assume tutte le caratteristiche che aveva la casa, della quale ricalca forma e dimensioni. Come una casa accogliente, essa deve contenere cibi, bevande, utensili, volti amici, arredi e quant'altro necessario per fornire allo spirito i generi di conforto che gli dovrebbero consentire di vivere per sempre. Poiché la tomba, al contrario delle abitazioni, è buia le sue pareti dovranno essere vivacemente decorate, affinché la luminosità delle pitture aiuti a contrastare il buio eterno della morte. Generalmente le tombe etrusche sono raggruppate in necropoli, vere e proprie città dei morti situate fuori le mura della città. Le tipologie di tombe sono molto diverse e possono variare soprattutto in rapporto alla collocazione geografica; esse possono essere raggruppate in tre categorie: costruzioni ipogee, costruzioni a tumulo e costruzioni a edicola. 


Le strutture ipogee sono scavate completamente sotto terra (tombe a camera) o nel fianco d'una parete rocciosa. Tra le molte tombe a camera rimasteci una delle più affascinanti è quella nota come Ipogeo dei Volumni, presso Perugina. Vi si accede scendendo lungo una rapida scala intagliata nella roccia tufacea che dà accesso ad un atrio rettangolare al fondo del quale si trova la camera sepolcrale con le panche in pietra sulle quali erano deposti i sarcofagi. E' interessante notare come tale camera sia posta proprio in corrispondenza del locale che, nelle abitazioni, funge da sala di rappresentanza, dove il padrone di casa riceve gli ospiti. Alla destra e alla sinistra dell'atrio si aprono, simmetricamente, altre quattro piccole camere ipogee (quattro per parte) di forma pressoché cubica. Esse imitano l'organizzazione dello spazio domestico e servono per i riti funerari o come depositi di doni e offerte. 


Le tombe a tumulo sono così dette in quanto, una volta costruite, vengono ricoperte da un tumulo di terra, in modo da formare una sorta di collinetta artificiale. Tale usanza ha la duplice funzione di identificare il luogo della sepoltura e di proteggere nel contempo l'edificio funerario sottostante. I tumuli, a pianta generalmente circolare, sono sostenuti da strutture di vario tipo appoggiate a una struttura cilindrica detta tamburo. Tale tamburo può essere, come nelle necropoli di Populonia, parzialmente fuori terra e realizzato mediante blocchi squadrati di tufo o, come è in uso a Cerveteri, ricavato scavando il terreno roccioso. Anche le tombe a tumulo si articolano in una o più camere sepolcrali, in relazione alle necessità e, soprattutto, alle possibilità economiche delle famiglie. 

 

Le più antiche sono composte da un'unica, vasta camera circolare, solo parzialmente scavata nel terreno, sormontata da una massiccia tholos in pietra. Due esempi tra i più noti di tombe a tholos sono quelli di Casale Marittimo, presso Volterra e della Montagnola nel territorio di Quinto Fiorentino. L'accesso a una tomba a tumulo avviene attraverso l'interruzione del tamburo esterno di contenimento. Da qui si imbocca un corto dromos (una sorta di corridoio) discendente. Il dromos immette a sua volta nella camera sepolcrale che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe dall'esterno, è quasi sempre a pianta quadrata o rettangolare. La copertura di tale camera può indifferentemente essere a tholos, piana o anche a spioventi. 
E' quest'ultimo il caso della Tomba dei Rilievi, nella necropoli della Banditaccia, presso Cerveteri. In essa il soffitto dell'unica camera sepolcrale è in lastre di pietra inclinate, al fine di imitare il soffitto ligneo di una normale casa di abitazione, con tanto di finte travi scolpite nella roccia. 

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